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L’8 giugno scorso sono stato a Colle Val d’Elsa (Siena), dove sta nascendo la moschea e centro culturale più grande d’Italia, dopo quella di Roma, la prima in Europa; in Italia dove i musulmani sono molti meno che in altri paesi europei. Colle Val d’Elsa ha 20.000 abitanti, 2.000 dei quali musulmani (in moschea al venerdì non più di 50-60). Al mattino ho parlato ai sacerdoti del vicariato, al pomeriggio al pubblico nel salone-teatro dei Salesiani di Sant’Agostino. Il tema è quello del mio volume “La sfida dell’Islam all’Occidente” (San Paolo, pagg. 186), due edizioni in quattro mesi per 9.000 copie. E’ stata per me un’esperienza un po’ scioccante. Avevo preparato uno schema che è poi quello del libro:
– Le differenze fra cristianesimo e islam: soprattutto all’islam manca Gesù Cristo e i valori portati da Cristo: valore assoluto di ogni singola persona umana, condanna della violenza e della guerra, separazione fra religione e politica, fra Chiesa e stato, ecc.
– Per entrare nel mondo moderno, l’islam deve riformarsi dall’interno.
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– Cosa fare? Anzitutto aiutare, dialogare, gettare ponti di amicizia e comprensione a livello di popolo, di giovani.
– Ma anche difenderci dalla loro aggressività: debbono conoscere, accettare e rispettare i valori della Costituzione italiana, libertà di pensiero e di religione, uguaglianza fra uomo e donna, ecc.
– Per incontrare l’islam, dobbiamo ritornare a Gesù Cristo, alla vita cristiana e all’identità cristiana della nostra storia e cultura.
Ho parlato in modo dialogante, moderato, mi hanno rimproverato di non capire l’islam: loro vivono un’esperienza di popolo, io ragiono in termini generali. I musulmani hanno un solo ideale: convertire all’islam il popolo italiano, per portare in Italia la legge islamica: ci credono e lo dicono. Le forze politiche di sinistra appoggiano l’islam, finanziano la grande moschea e centro culturale di Colle Val d’Elsa. Ma la popolazione ha preso coscienza di quanto è difficile convivere. Un esempio. Prima le scuole cattoliche erano combattute, adesso il popolo le difende e tutti vorrebbero mandarci i propri figli. Il peso numerico degli islamici è notevole e gli studenti non risparmiano battute e prese in giro agli italiani: dove sono numerosi diventano aggressivi, si sentono protetti e padroni in casa d’altri. Cosa succederà quando saranno in numero più consistente? Nel 1990 c’erano in Italia 100.000 musulmani, oggi si valutano a 1,2-1,3 milioni, per l’immigrazione e i molti bambini. Fra cinque anni arrivano ai due milioni E poi?
Tra i ragazzi italiani di Colle Val d’Elsa c’è un razzismo crescente che non c’è mai stato. La popolazione è in massima parte contraria ad appoggiare l’islam, anche perchè la moschea l’hanno fatta nel quartiere popolare, portando via grandi spazi e aprendo una presenza che diventerà sempre più massiccia, fra chi meno digerisce questi stranieri che non si integrano e non possono nemmeno farlo per il controllo violento della “Umma” (la comunità islamica). Le sinistre, anche volendolo, non ce la fanno a ritirarsi. Hanno dato i terreni e i permessi di costruzione del centro islamico, l’hanno anche finanziato e adesso non è più possibile fare marcia indietro, stanno già sorgendo le fondamenta. In provincia di Siena, fin dal dopoguerra le forze di sinistra hanno occupato politica e cultura, scuole ed economia, posti di lavoro e commerci, permessi di costruzione e iniziative culturali, ecc. Perchè appoggiano l’islam? Per avere i voti dei musulmani e, alcuni dicono, anche in contrapposizione alla Chiesa cattolica, che si oppone al dominio culturale delle sinistre.
Alcuni anni fa ho intervistato un sacerdote “Fidei Donum” milanese che ha lavorato una ventina d’anni in Uganda, Edo Morlin. Mi diceva: “Voi in Italia sbagliate: lasciate costruire moschee e centri culturali islamici e non controllate in nessun modo la predicazione, che diffonde l’odio contro l’Occidente, civiltà ricca ed evoluta ma corrotta e senz’anima. L’islam ha una missione, riportare l’Occidente a Dio, anche con la guerra santa”. C’è molta buona gente fra il popolo islamico, ma quando sono in numero consistente diventano aggressivi e prepotenti, chiedono, pretendono, ottengono. Voi italiani diminuite di numero e loro aumentano. In vent’anni la situazione peggiora e vi sfugge di mano. Mi rattrista vedere che il mio popolo è cieco e sordo di fronte ad una realtà che si ripete tale e quale in ogni parte del mondo”.
Piero Gheddo
agosto 2007
Pubblicato con il permesso del Pime
(18/7 R. Perin – Direttrice dell’Ufficio Storico del Pime)
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